Tutti gli esseri umani sono importanti e hanno qualcosa da dire.

 

Human è un documentario del 2015, diretto da Yann Arthus-Bertrand, forografo, giornalista ed ambientalista francese. Si tratta di una raccolta di testimonianze di persone provenienti da ogni parte del mondo. Ognuno esprime il proprio pensiero su varie tematiche (amore, vita, amicizia, sofferenza, paura, ecc.) nella propria lingua e davanti ad uno sfondo nero. Un sorta di interrogazione sul senso della vita e sul fatto di essere uomini.

Persone diverse, ma tutte uguali difronte alla telecamera. Ognuno con le proprie gioie e i propri dolori. Ogni differenza si appiana e mostra l’unica caratteristica che li rende tutti uguali: il fatto di essere umani.

Il film è davvero intenso, ci sono testimonianze che toccano il cuore. Mi domando come di fronte a certe realtà, possiamo a volte essere così arroganti e pensare che il nostro punto di vista sul mondo sia quello più corretto in assoluto.

In fondo siamo tutti umani, ognuno con le proprie origini, con la propria cultura, con le proprie debolezze.

È un film che parla al cuore della gente. Mostra chi siamo, attraverso le parole di tutte quelle persone che parlano e ti guardano dritto negli occhi, e sono il nostro specchio. Sono tutte quelle persone intervistate che fanno la forza del film. Che deve essere guardato con molta umiltà perché è fatto da tutte quelle persone. È un film molto intimista e spirituale. Ed è sicuramente molto difficile, perché è lungo, è duro, e perché la vita è difficile. È un film che amo molto, che mi arricchisce e mi dà molta felicità. Quando ho fatto il montaggio ho realizzato che nessun attore avrebbe potuto essere più bravo di queste persone, nessuna storia inventata avrebbe potuto essere più forte.

 

Le parole si alternano a splendide immagini, che ora raccontano splendidi panorami naturali, ora realtà raccapriccianti, accompagnate dalle musiche del compositore israeliano Armand Amar.

In questi tempi di xenofobia ed odio dilaganti bisognerebbe fermarsi a riflettere prima di esprimere giudizi. Bisognerebbe aprire le proprie finestre su quel mondo che, in fondo, non vogliamo vedere, per imparare ad essere più umani.

Dovremmo smettere di inseguire false chimere e rallentare per riscoprire certe sfumature di noi stessi che la vita, troppo frenetica, nasconde ai nostri occhi e al nostro cuore.

Mi rendo conto di quanto siamo capaci a renderci schiavi, della materia, delle paure. Di quanto, spesso, siamo capaci di rinunciare alla nostra felicità solo perché non ci sentiamo pronti a spiccare il volo. Ma esiste mai il momento giusto per farlo? Oppure esiste soltanto il momento in cui decidiamo di farlo?

Potete trovare il film su YouTube, diviso in tre parti da 1h30m l’una. E’ un po’ lungo, ma vale la pena guardarlo. Forse alcuni concetti vi sembreranno scontati, ma a volte è bene sentirsi ripetere certe cose.

Abbiamo tutti bisogno di essere più umani!

 

 

 

 



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